Dopo il 2013, annus horribilis, si è registrata una progressiva ripresa, nonostante il calo dei prezzi. In compenso, risalgono le trattative: più 10% rispetto al 2016. Gli esperti ottimisti: è l’inizio di un ciclo positivo, ma meglio aspettare ancora per vendere.
A guardare il numero degli annunci immobiliari - 180.964 dei quali 130.782 per la vendita e 50.182 per le locazioni secondo i dati dell’Omi (Osservatorio Mercato Immobiliare) - si nota in questo momento a Roma un’attività di acquisti, vendita o affitti di case e appartamenti decisamente intensa.
Che «il mercato che sia molto attivo nel numero delle transazioni ci viene fornito anche dall’Agenzia delle entrate. Dopo il 2013, che può definirsi l’anno “horribilis”, ed un 2014 e 2015 che hanno segnato una inversione di tendenza , nel 2016 in città vi sono state poco più di 30 mila transazioni (30.253): un aumento su Roma del 10,6 per cento rispetto al 2015.
I prezzi che sono scesi dal 2010 ad oggi registrano sul mercato romano un calo medio di circa il 30 per cento, più o meno tutte le zone hanno subito flessioni, compreso il centro storico, anche se non in questa percentuale. Se c’è una maggiore vivacità, un numero più alto di transazioni, è dovuto al fatto che oggi gli immobili sono più accessibili per chi vuole comprare casa. E d’altra parte c’è la consapevolezza da parte dei venditori che i prezzi si sono abbassati e quindi accettano cifre inferiori a quelle di partenza: chi mette in vendita una casa, ha metabolizzato che non si tornerà più ai tempi del boom.